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Come quantificare e ridurre la carbon footprint della vostra azienda?

In un contesto sempre più attento alla sostenibilità, la misurazione dell’impronta carbonica aziendale rappresenta un passaggio chiave per le imprese che vogliono comprendere e ridurre il proprio impatto ambientale.

Corporate Carbon Footprint
Come quantificare e ridurre la carbon footprint della vostra azienda?
1 Agosto 2025

Questo articolo approfondisce cos’è la carbon footprint aziendale, come si calcola e perché è fondamentale nel percorso verso la decarbonizzazione. Scopriamo insieme a Ludovica Luisa Vissat, sustainability consultant in Message Group, gli standard di riferimento, le categorie di emissioni e le strategie più efficaci per una transizione concreta.

Che cos’è la carbon footprint (o impronta carbonica) aziendale?

La carbon footprint aziendale, o impronta carbonica, rappresenta la quantità totale di emissioni di gas a effetto serra (GHG, greenhouse gases) generate direttamente o indirettamente da un’organizzazione. Comprende quindi sia le emissioni dirette (come quelle derivanti dall’uso di combustibili nei processi produttivi o nella flotta aziendale), sia le emissioni indirette, legate ad esempio all’energia acquistata o alla catena di fornitura.

Come si effettua questo calcolo?

Il calcolo dell’impronta carbonica si basa su standard riconosciuti a livello internazionale, come il GHG Protocol e la norma ISO 14064.

Dopo aver definito il perimetro di rendicontazione (ad esempio, un sito produttivo o l’intera organizzazione) e il relativo periodo di riferimento (es. l’anno 2024), si procede con la raccolta dei dati relativi a tutte le attività che generano emissioni di gas serra. A ciascuna attività viene poi associato un fattore di emissione, ovvero la quantità di CO₂ equivalente1 emessa per unità di consumo. Ad esempio, per ogni litro di benzina utilizzato, vengono emessi circa 2,1 kg di CO2 equivalente (fonte: Department for Environment, Food & Rural Affairs (DEFRA) 2024). Applicando questi fattori a tutti i dati raccolti e sommando i risultati, si ottiene l’impronta carbonica complessiva, espressa generalmente in chilogrammi o tonnellate di CO2 equivalente.

Gli standard sopra citati guidano le aziende nella raccolta, classificazione e quantificazione delle emissioni, suddividendole in categorie ben definite.

Quali sono le categorie definite dal GHG Protocol?

Il GHG Protocol, sviluppato dal World Resources Institute (WRI) e dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), suddivide le emissioni in tre categorie principali, chiamate "Scope".

  1. Scope 1: Emissioni dirette: lo Scope 1 riguarda le emissioni dirette di gas serra che provengono da fonti possedute o controllate direttamente dall'organizzazione (es. emissioni dai veicoli di proprietà dell’azienda).
  2. Scope 2: Emissioni indirette da energia: lo Scope 2 si riferisce alle emissioni indirette derivanti dalla produzione di elettricità, calore o vapore acquistati dall'organizzazione (es. elettricità acquistata ed utilizzata per alimentare edifici, macchinari o illuminazione).
  3. Scope 3: Altre emissioni indirette: lo Scope 3 è il più ampio e complesso: include tutte le altre emissioni indirette lungo la catena del valore, sia a monte che a valle delle attività aziendali. Le emissioni Scope 3 sono suddivise in 15 categorie, di cui 8 riguardano attività a monte (upstream) e 7 a valle (downstream) della catena del valore aziendale. Tra le categorie a monte troviamo i beni e servizi acquistati, i beni strumentali, le attività legate al consumo di combustibili ed energia non incluse nello Scope 1 e 2, i trasporti e la distribuzione a monte, i rifiuti generati dalle operazioni, i viaggi di lavoro, gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti e i beni in leasing a monte. Per quanto riguarda le categorie a valle, si includono il trasporto e la distribuzione a valle, l’elaborazione, la fase d’uso e il fine vita dei prodotti venduti, i beni in leasing a valle, le attività di franchising e gli investimenti.
Carbon Footprint

Fonte: Corporate Value Chain (Scope 3) Accounting and Reporting Standard

E quali le categorie definite dalla norma ISO 14064?

La norma ISO 14064, sviluppata e pubblicata dall'Organizzazione Internazionale per la Normazione (ISO), è suddivisa in tre parti principali. La ISO 14064-1, la parte dedicata alle organizzazioni, presenta 6 categorie di emissioni:

  1. Emissioni dirette di GHG da fonti possedute o controllate: emissioni che provengono direttamente da fonti di proprietà o sotto il controllo dell’organizzazione (es. combustione di gas naturale in una caldaia aziendale).
  2. Emissioni da energia importata: emissioni associate all'uso di elettricità, calore, vapore o raffreddamento acquistati dall’esterno (es. consumo di elettricità fornita dalla rete elettrica).
  3. Emissioni indirette da trasporto: emissioni derivanti dal trasporto di beni, materiali o persone, quando i veicoli non sono di proprietà o controllati direttamente (es. spedizione di merci tramite corrieri).
  4. Emissioni indirette da prodotti usati dall’organizzazione: emissioni connesse a beni o servizi acquistati o utilizzati, non comprese nelle categorie 2 e 3 (es. emissioni legate alla produzione di materie prime acquistate).
  5. Emissioni indirette da uso di prodotti dell’organizzazione: emissioni che derivano dall’uso da parte di terzi dei prodotti o servizi forniti dall’organizzazione (es. emissioni causate dall’uso di un elettrodomestico venduto dall’azienda).
  6. Altre emissioni indirette: qualsiasi altra emissione indiretta non classificabile nelle categorie precedenti (es. emissioni da smaltimento di rifiuti aziendali o viaggi dei dipendenti per andare al lavoro (pendolarismo)). 

Perché è importante effettuare questo calcolo?

Misurare la carbon footprint è il primo passo verso una gestione climatica consapevole. Gli standard sopracitati consentono di ottenere una visione completa dell’impatto climatico aziendale e di attribuire con chiarezza le responsabilità legate a ciascun tipo di emissione, facilitando l’individuazione e l’implementazione delle strategie di riduzione più efficaci. Questo calcolo quindi:

  • Definisce la consapevolezza dell’azienda rispetto ai propri impatti carbonici;
  • Costituisce la base per definire strategie di decarbonizzazione efficaci;
  • Migliora le relazioni dell’impresa con i partner (e.g. clienti, istituti finanziari, soggetti istituzionali), in quanto è sempre più richiesto in rating e questionari ambientali e nei report di sostenibilità (e.g. è richiesto obbligatoriamente nell’ambito della Direttiva CSRD dell’UE).

Quali sono le strategie di decarbonizzazione?

Una volta calcolata la propria impronta carbonica, le aziende possono adottare diverse strategie per ridurla, tra cui a titolo esemplificativo:

  • Efficientamento energetico di impianti e processi (es. motori ad alta efficienza)
  • Transizione verso fonti rinnovabili per l'approvvigionamento di energia elettrica;
  • Elettrificazione dei trasporti e utilizzo di veicoli a basse emissioni;
  • Elettrificazione dei processi produttivi
  • Incentivazione al trasporto sostenibile per i dipendenti (es. bike to work, mezzi pubblici)
  • Ottimizzazione della supply chain, riducendo le emissioni nei trasporti e nei materiali (es. utilizzo di materiali a basse emissioni o riciclati)

Alcuni esempi di rating e framework che considerano queste informazioni

Le informazioni relative alla carbon footprint aziendale e alle azioni intraprese per ridurla rappresentano un elemento chiave all’interno di numerosi sistemi di rating di sostenibilità. Questi sistemi, utilizzati da investitori, clienti e stakeholder per misurare l’impegno ambientale delle imprese, attribuiscono crescente importanza alla trasparenza, alla rendicontazione e alla capacità di gestire i rischi legati al cambiamento climatico. Tra i principali strumenti di rating e framework si possono citare:

  • Carbon Disclosure Project (CDP): una piattaforma globale che valuta le aziende in base al grado di trasparenza e alla qualità della loro strategia climatica. Il CDP analizza la rendicontazione delle emissioni (Scope 1, 2 e 3), la gestione dei rischi e delle opportunità legate al clima, nonché gli obiettivi di riduzione delle emissioni e i progressi compiuti. Un punteggio elevato nel CDP indica una governance climatica solida e un impegno concreto verso la decarbonizzazione.
  • EcoVadis: uno dei principali sistemi di rating ESG a livello internazionale, che valuta le performance ambientali, sociali e di governance delle aziende. EcoVadis valuta anche una Carbon scorecard, che considera aspetti come la gestione della carbon footprint, la riduzione delle emissioni, l’uso efficiente delle risorse e l’adozione di pratiche sostenibili nella catena di fornitura. Le azioni di decarbonizzazione, quindi, contribuiscono in modo significativo al punteggio complessivo.
  • Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD): framework internazionale sviluppato dal Financial Stability Board (FSB), formalmente sospeso dal 2023 ma tuttora considerato un riferimento autorevole per la rendicontazione dei rischi e delle opportunità legati al clima. Può essere adottato su base volontaria da organizzazioni che intendono migliorare la trasparenza e la coerenza nella comunicazione delle informazioni finanziarie relative al clima, articolandole in quattro aree chiave: governance, strategia, gestione dei rischi, metriche e obiettivi.

In che modo Message Group supporta le aziende in questo percorso?

Message Group si propone come partner strategico per le aziende che intendono affrontare in modo concreto le sfide legate alla sostenibilità e ridurre il proprio impatto ambientale. Grazie a un team di esperti e a un’ampia gamma di soluzioni personalizzabili, supportiamo le organizzazioni lungo tutto il percorso verso la transizione ecologica.

  • Calcolo dell’impronta ambientale: effettuiamo un’analisi dettagliata dell’impronta carbonica, nel pieno rispetto degli standard internazionali e utilizzando software e banche dati certificati. Al termine del processo, individuiamo le principali fonti di emissione e le aree con maggiori margini di miglioramento.
  • Strategie di riduzione delle emissioni: accompagniamo le aziende nella definizione e implementazione di piani di riduzione delle emissioni, basati sui risultati delle analisi ambientali. Collaboriamo con il management e i reparti aziendali coinvolti per condividere soluzioni efficaci e integrate lungo tutta la catena del valore.
  • Supporto alla rendicontazione e ai rating ambientali: forniamo assistenza nella compilazione di questionari di sostenibilità, come il Carbon Disclosure Project (CDP), garantendo una presentazione chiara e completa dei dati ambientali, utile per la valutazione e la divulgazione delle performance.
  • Comunicazione e reporting: affianchiamo le imprese nella comunicazione trasparente dei risultati ottenuti in termini di sostenibilità, attraverso strumenti efficaci come il bilancio di sostenibilità, brochure tematiche e soluzioni digitali interattive per il reporting ambientale.

 

1 La CO2 equivalente (CO2e) è una misura che consente di confrontare l’impatto climatico di diversi gas serra, convertendoli in un valore unico basato sul loro potenziale di riscaldamento globale (GWP) rispetto alla CO2.

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