Serena, nel tuo lavoro ti occupi anche di UX applicata al design digitale. Quali aspetti ritieni più rilevanti in questo ambito?
Il focus è sulla ridefinizione del processo di progettazione attraverso strumenti pratici, promuovendo una collaborazione efficace tra tutte le figure coinvolte: dal committente al designer, fino agli sviluppatori. L’obiettivo è creare prodotti digitali realmente centrati sulle persone, combinando ricerca, co-creazione e una profonda comprensione degli utenti.
Parliamo della fase di analisi. Quali strumenti possono essere utili per strutturare un progetto in modo strategico?
Due strumenti fondamentali sono il Value Proposition Canvas e il Discovery Canvas. Il Value Proposition Canvas aiuta a mappare l’allineamento tra l’offerta di un prodotto e le esigenze reali del cliente, mentre il Discovery Canvas permette di definire il problema principale da risolvere e individuare le lacune di conoscenza che devono essere colmate. Questi strumenti garantiscono un processo di progettazione più strutturato e meno dispersivo, facilitando il dialogo tra business, designer e utenti.
Dopo l’analisi, si passa alla definizione del concept. Come si mantiene il focus sugli utenti in questa fase?
Un modo efficace è utilizzare Lean Personas e Journey Maps. Le Lean Personas sono rappresentazioni sintetiche degli utenti, utili per comprendere i loro comportamenti e bisogni. Sono veloci da creare, facilmente aggiornabili e molto efficaci in contesti agili. Le Journey Maps, invece, rappresentano visivamente l’esperienza utente attraverso fasi e touchpoint, aiutando a individuare punti critici e opportunità di miglioramento.
Una volta definite le esigenze e il percorso dell’utente, come si traducono queste informazioni in requisiti concreti?
Qui entrano in gioco User Stories e Job Stories. Le User Stories descrivono i bisogni dal punto di vista dell’utente con una formula chiara: “Come [ruolo], voglio [azione] così da [valore]”. Sono molto utili per allineare il team e facilitare il lavoro degli sviluppatori. Le Job Stories, invece, si concentrano sul contesto e sul problema da risolvere, lasciando maggiore spazio a soluzioni innovative.
In sintesi, quali sono i vantaggi principali di integrare questi strumenti nella gestione di un progetto corporate?
Integrare strumenti di UX Analysis nel processo di progettazione consente di:
- Strutturare meglio il progetto, riducendo il rischio di decisioni basate su intuizioni aleatorie.
- Migliorare la collaborazione tra le diverse figure coinvolte.
- Focalizzarsi sulle reali esigenze degli utenti, garantendo soluzioni più efficaci e pertinenti.
- Velocizzare e ottimizzare la fase di ricerca e definizione del concept, evitando raccolte di dati dispersive.
- Mantenere un approccio flessibile e iterativo, adattabile alle esigenze del progetto.
Grazie, Serena, per aver condiviso questi spunti preziosi! Ci lasci con un ultimo consiglio?
Il consiglio principale è adottare un approccio collaborativo e sperimentale, testando questi strumenti con il proprio team e adattandoli alle specifiche esigenze del progetto. Mantenere il focus sull’utente e sulla validazione empirica permette di ottenere prodotti digitali più efficaci e di reale valore per il mercato.
Intervista a cura di Beatrice Coni