Il “Sustainability Sentiment" ha cadenza biennale e coinvolge principalmente CSR Manager, Investor Relations Officers, Responsabili Marketing, Responsabili della Comunicazione chiamati a rispondere a un questionario strutturato on-line (CAWI), inviato in più riprese tra i mesi di luglio e ottobre 2017. Ogni edizione prevede un tema monografico di approfondimento: in questa, Sustainability Sentiment è tornato, dopo il 2014, ad analizzare lo stato dello Stakeholder Engagement.
Gli highlights, in pillole:
- cresce il ruolo della sostenibilità nei Cda (+125% rispetto al 2015)
- cresce la misurazione delle performance, implementata nelle aziende (+ 11% rispetto al 2015)
- cresce del 172% la percentuale dei rispondenti che dichiara che nella propria azienda la sostenibilità è messa in relazione con il profitto.
- le aziende fanno fatica a implementare le istanze degli stakeholder (-4% rispetto al 2015).
Sostenibilità: da moda a modello di gestione
La sostenibilità nelle strategie aziendali
Dopo tre anni di calo, la sostenibilità riprende con prepotenza un ruolo da protagonista nei Cda (+ 125% Vs 2015). Questo il primo dato che emerge dall’Osservatorio “Sustainability Sentiment”, che rivela come l’argomento diventi finalmente un asset fondamentale all’interno delle aziende intervistate. Per riportare la sostenibilità ai suoi vertici e introdurla nella propria strategia, l’impresa ha dovuto migliorare i sistemi di misurazione delle performance e della correlazione con il valore, l’attività di reporting e la rendicontazione.
La sostenibilità entra in una fase più matura, dove la correlazione tra la sua implementazione nei processi e la convinzione che essa crei valore è diretta. In questo contesto, essa contribuisce a creare valore tout court per il 79% dei rispondenti (+14% VS 2015) e crea valore sui mercati finanziari per il 72%.
Il 94% delle imprese correla le proprie performance di sostenibilità con almeno un indicatore (valore condiviso, valore reputazionale, valore aggiunto, profitto e fatturato). Per esempio, cresce del 172% la percentuale dei rispondenti (VS 2014) che dichiara che nella propria azienda la sostenibilità è messa in relazione con il profitto. Contestualmente, diminuisce del 62% la percentuale delle aziende che non correlano alla sostenibilità alcun valore.
Gestire la sostenibilità e coinvolgere gli stakeholder
Nel 2017 la “misurazione delle performance” viene considerata tra gli elementi gestionali della sostenibilità meglio implementati dalle imprese, con una valutazione mai raggiunta nelle passate edizioni: i rispondenti danno una valutazione che migliora dell’11% rispetto al 2015.
Aumentano le tipologie di strumenti usate nelle attività di Stakeholder Engagement: per esempio, rispetto al 2014 si registra un +94% nell’uso dell’analisi di materialità, +76% per i panel di stakeholder, +46% nell’utilizzo di focus group. Unica nota dolente, le imprese perdono punti proprio nella capacità di implementarlo: la valutazione dei rispondenti in merito alla capacità delle aziende di mettere in atto le attività di coinvolgimento degli stakeholder non migliora, anzi, è l’unico elemento di gestione della sostenibilità a peggiorare (-1% VS 2015).
Le risposte degli intervistati mostrano inoltre che le istanze degli stakeholder risultano essere meno importanti per le aziende di quanto non lo fossero nel 2015 (cala del -4% rispetto al 2015).
Sembra, quindi, che la sostenibilità stia tornando a essere considerata rilevante, anche se spesso in modo autoreferenziale. La rilevanza della dimensione umana e sociale, pur progredendo nell’agenda, appare ancora da sviluppare.
L’uomo al centro?
Con una cultura della sostenibilità che mette radici nelle imprese (anche se con qualche difficoltà), ascoltare gli stakeholder è un primo passo, ma non è sufficiente se a questo ascolto non segue una risposta e il coinvolgimento.
La definizione di sostenibilità votata quasi all’unanimità dai rispondenti - “un modello di gestione dell’impresa che, attraverso il coinvolgimento degli Stakeholder, ne migliori le performance ambientali, sociali ed economiche massimizzando Reputazione e Valore” – non trova infatti corrispondenza con la tendenza fotografata dal report, che sembra segnare un lento, progressivo disimpegno dallo Stakeholder Engagement. In quest’ottica appare difficile che si possa giungere a un completo miglioramento delle performance sociali.
La gestione sostenibile, infatti, non può prescindere dal fatto che le aziende mettano al centro le persone e le comunità. Perché ciò avvenga efficacemente, contribuendo a creare valore, è però fondamentale che lo Stakeholder Engagement entri nei processi aziendali in modo continuo e pervasivo.
In questo contesto, la sostenibilità sociale fatica, dunque, a sviluppare indicatori che riescano ad evidenziare efficacemente la correlazione tra le performance economiche e l’impegno sociale, umano, relazionale dell’azienda.
La metodologia
L’Osservatorio fotografa e misura tutti i fattori in grado di influenzare l’adozione della sostenibilità:
- l’evoluzione del livello di adozione della sostenibilità come modello di gestione, misurando la rilevanza dei vincoli e le eventuali strategie messe in atto per affrontarli;
- la percezione dell'importanza attribuita alla sostenibilità nell'economia, nella finanza e nella società italiana e il livello di diffusione della cultura della sostenibilità nelle aziende;
- la percezione del contributo dell'attività di Stakeholder Engagement all'affermazione della sostenibilità e alla creazione del valore;
- l’evoluzione delle modalità di misurazione delle performance di sostenibilità e la loro implementazione.