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La Reputation dal punto di vista dell’Employer Branding

Il segreto di una culturale aziendale attrattiva? Una strategia di Employer Branding coerente all’immagine del Brand e ai bisogni/aspettative di candidati ed employee.

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La Reputation dal punto di vista dell’Employer Branding
3 Dicembre 2021

In un mondo del lavoro dove il tasso di Turnover è alle stelle, la reputazione dell’azienda è tutto. Essa contribuisce sicuramente nella scelta di accettare o meno l’offerta di lavoro da parte del candidato o decidere di rimanere a lungo nella stessa realtà da parte di un dipendente. 
Per questo, è fondamentale impegnarsi a definire sempre di più una buona cultura aziendale per prendersi cura di chi ogni giorno vive di più l’azienda, i suoi employee.
Ecco perché parliamo di Employer Branding, termine spesso usato anche in modo improprio, che si traduce nel modo in cui le aziende si differenziano nel mercato del lavoro, per reclutare, mantenere e coinvolgere le persone più idonee rispetto alla realtà di cui faranno parte (come definito dal Chartered Institute of Personnel and Development, l’organismo professionale internazionale per lo sviluppo delle Risorse Umane).

Come strutturare una vera e propria strategia di Employer Branding coerente al purpose/mission dell’azienda? 
Prima di tutto è assolutamente fondamentale definire e identificare cosa rende unica l’azienda in termini d’immagine e reputazione. Quale il suo purpose? Quali i valori in cui crede e la sua responsabilità sociale e cultura? Le risposte a tali domande sono fondamentali per definire una buona strategia di Employer Branding perché aiutano a riconoscere un tratto distintivo rispetto ai competitor, ovvero una delle ragioni per cui un candidato dovrebbe scegliere di lavorare per voi piuttosto che per un'altra realtà. 

Analisi dello stato di “As is” e dell’attuale Brand Image

Una volta identificato il vostro vantaggio competitivo (“competitive advantage”) è necessario anche analizzare l’attuale stato di reputazione interna dell’azienda e come viene percepita.
Strutturare interview e survey, monitorare contenuti/post condivisi dagli impiegati sui social media o leggere le review su piattaforme di valutazione del luogo di lavoro sono, ad esempio, ottimi metodi per capire da dove si sta partendo. 

Analisi dei Touchpoint strategici

Per comunicare, inoltre, non solo il purpose e la mission dell’azienda ma anche la sua cultura aziendale esistono poi diversi touchpoint, tra i quali è importante selezionare i più strategici in base a target e obiettivi. 
Sicuramente molti processi della fase di recruitment e selezione (job posting, screening, colloquio, feedback) contribuiscono nettamente a raccontare ai candidati molto della “personalità” dell’azienda, oltre al sito web (nella sezione Careers ad esempio), il job posting e le campagne di talent attraction sui social media. 
Se tali canali saranno in grado di raccontare qualcosa di coerente alla cultura lavorativa del gruppo allora si avrà una maggiore facilità nell’assumere talenti in linea che possano corrispondere sempre più all’’“employee persona”: ovvero al candidato ideale. 

Definizione dell’EVP (Employee Value Proposition)

Eccoci, infine, arrivati al cuore della strategia di Employer Branding, ovvero all’EVP (Employee Value Proposition) che contribuisce a raccontare internamente in cosa l’azienda è unica in termini di welfare, salario, work-life balance, crescita professionale, stimolando il continuo coinvolgimento del dipendente nelle iniziative interne, premiandolo per il suo impegno e tenendo sempre alta la sua motivazione. 
Uno strumento assolutamente necessario per veicolare al meglio tali iniziative/riconoscimenti è un’intranet che sia ingaggiante ed efficace ma soprattutto coerente con la realtà di riferimento. 
Il periodo di Pandemia che abbiamo vissuto ha, inoltre, impattato enormemente sulle strategie di EB e di EVP. Grazie alla ricerca di Universum del 2021 (su circa 1.250 talent leader) sono stati raccolti i seguenti dati: 

  • il 71% delle aziende che attraggono più talenti affermano che l’EB è una delle top priorities per le loro strategie di recruitment;
  • il 46% tra i talent leader afferma di voler rivalutare (o di averlo già fatto) la strategia di EVP per i propri employee, adattandosi ai nuovi bisogni.

Sempre secondo la stessa ricerca, infine, il 10% tra coloro che sono stati colpiti dal COVID, ha cambiato lavoro, per questo è assolutamente cruciale sapersi prendere cura dei propri employee accrescendo il loro benessere a lavoro e il loro senso di appartenenza all’azienda. 

L’arma vincente

I tuoi employee possono rivelarsi, infine, “aiutanti” preziosissimi in termini di reputation perché rappresentano, all’occhio del candidato, il canale più affidabile e onesto per farsi un’idea dell’azienda. Stiamo parlando degli Ambassador, ovvero di dipendenti così motivati e contenti della realtà di cui fanno parte da condividere in autonomia contenuti/post sui loro profili social personali, o consigliando il posto di lavoro ad amici/conoscenti, contribuendo così a diffondere esternamente la buona reputazione dell’azienda. 

In un mondo dove regna il cambiamento.  

In conclusione, in un periodo storico dove il cambiamento è all’ordine del giorno e dove la pandemia ha portato a nuove consapevolezze, è necessario saper implementare una strategia di Employer Branding che sia in grado di adattarsi sempre più a nuovi bisogni e necessità, fornendosi di strumenti adeguati come un’ intranet dinamica e flessibile, touchpoint strategici e fedeli Ambassador.

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