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Il futuro del workplace

Tra cambiamenti e innovazione, ecco tre domande per Dario Mezzaqui alla scoperta dei mutamenti sul posto di lavoro.

il futuro del workplace
Il futuro del workplace
25 Gennaio 2022

Se dovessi scegliere fra i tanti ambiti della comunicazione aziendale che più stanno attraversando un cambiamento radicale, quale sceglieresti?


Se c’è un fronte della comunicazione corporate, che la pandemia sta trasformando sotto tutti i punti di vista, questo è indubbiamente quello della comunicazione interna
Volenti o nolenti, lo smartworking forzato ci ha reso improvvisamente molto più chiaro che se non c'è una cultura aziendale condivisa internamente, una piattaforma di valori comuni, un allineamento sul perché l'azienda esiste e prospera, allora non è possibile trovare le motivazioni, coordinarsi nelle attività, mantenere la barra di navigazione dritta sugli obiettivi comuni.
In pratica, questo tragico evento ha abbattuto i confini tra relazioni esterne e comunicazione interna: non ci sono due brand identity, due purpose, due strategie di sostenibilità. 
Chiedersi come ci percepiscono i collaboratori è altrettanto importante rispetto a chiedersi come ci percepisce il mercato.
Chiedersi come possiamo attrarre collaboratori di talento è altrettanto importante rispetto a chiedersi come posso attrarre il cliente.
Fare dell'impresa il cuore della società, a prova di futuro: questo è lo scopo di che ci siamo dati come Message. Se i nostri collaboratori non credono per primi che il nostro lavoro possa davvero accompagnare una trasformazione economica, sociale e culturale, allora non riusciremo mai a portare il nostro DNA sul mercato. La dimensione del purpose è diventata fondamentale nelle aziende e i dipendenti e collaboratori sono da considerare i primi brand ambassador e gli “influencer” più titolati per raccontare l’azienda verso l’esterno. 

Come sta cambiando l’ambiente di lavoro?


Il futuro del workplace si gioca su 3 macro-dimensioni

Dimensione 1 - La dimensione emozionale

È una dimensione che prescinde da questo momento storico. 
Quale è quel punto di equilibrio fra sviluppo professionale e benessere personale che può permettere all’azienda di costruire il nuovo workplace? Quali forme di flessibilità, di partecipazione alla vita dell’azienda o di gestione in autonomia risultano più adeguate? A cosa occorre guardare per andare aldilà della retribuzione e degli incentivi? Cosa rende davvero più felice il collaboratore?
Presidiare il cambiamento, anticipare i bisogni delle persone, mantenere la promessa del brand: direi che questi sono i fronti sui quali l’azienda si può e si deve impegnare.

Dimensione 2 - La dimensione spaziale

È la dimensione connessa alla trasformazione del concetto di ufficio. Oggi non si parla solo di lavoro ibrido ma anche di ufficio ibrido.
Partiamo dallo smartworking. La vera questione da qui in avanti non è se lo smartworking proseguirà o meno, ma quando lo smartworking acquista significato. E il significato non può essere fondato sulle preferenze personali o i tempi di trasferimento casa-ufficio, ma piuttosto su come posso migliorare la qualità del lavoro e la competitività dell’azienda.
Ad esempio, per una new entry che deve conoscere l’azienda, imparare, familiarizzare, quale forma di ufficio è più efficace? E inoltre, ci sono davvero attività più adatte alla vita in ufficio e altre più consone al perimetro casalingo? Se è così, perché non portare i vantaggi dell’home-office anche nel corporate office!
Posso rendere l’ufficio un posto attraente che stimoli la socializzazione ma anche la concentrazione?
È anche un tema di design e di organizzazione degli spazi, di identificazione di nuovi spazi: non solo open space per la vita in comune o sale meeting, ma anche aree di isolamento per pensare e progettare. Non solo conference rooms per riunioni allargate, ma anche spazi e strumenti adatti a gestire riunioni ibride tra chi è in ufficio e chi è a casa, e magari conference rooms minuscole utilizzabili da una o massimo due persone. E portare anche un po’ del comfort e del calore della casa negli spazi di ufficio.
Insomma, l’ufficio ibrido fa dell’ufficio un ambiente dove le persone vogliono andare, non un posto dove le persone devono andare.

Dimensione 3 - La dimensione digitale

È la dimensione che più sta trasformando l’approccio al lavoro, dal dialogo con i clienti alle modalità di partecipazione agli eventi, dall’accesso alla formazione alla gestione dei progetti.
Se la cultura aziendale e i valori sono la piattaforma di riconoscimento e di motivazione delle persone, allora la tecnologia dovrà sempre più incentivare la condivisione, la co-creazione, l’engagement con tutti i mezzi.
In quest’ottica si iscrive l’evoluzione delle intranet aziendali da canale di informazione top down a spazio digitale in cui socializzare, promuovere il dialogo fra management e collaboratori, connettere remote worker e office worker. 
Insomma le intranet possono davvero creare un grande spazio inclusivo dove idee, feedback, progetti e opportunità di crescita fluiscono costantemente.

Che ruolo può avere la digitalizzazione del workplace?

L’evoluzione tecnologica è oramai parte integrante dell’esperienza di collaboratori e dipendenti.
Oggi le intranet sono luoghi integrati di comunicazione, di relazione, di formazione, spazi aperti di condivisione. La intranet come digital workplace può mettere in campo una serie di digital business tools (ad esempio integrazione di applicazioni esistenti, di ambienti office Microsoft o Google) che supportano le attività quotidiane dei collaboratori, automatizzano processi e accompagnano la transizione verso modalità di lavoro a distanza.
E’ così che prende forma il cosiddetto ufficio ibrido o ufficio diffuso di cui parlavamo in precedenza: non più un ambiente di lavoro centralizzato, ma una rete di cui fanno parte chi resta in sede, chi è operativo da casa e chi invece si collega da spazi quali strutture di coworking, filiali o sedi secondarie.
La intranet diventa strategica su tutti i fronti della digital transformation perchè agisce sulle 6 leve fondamentali per la crescita e il cambiamento dei prossimi anni, quelle che consentono all’ufficio diffuso di mantenere le caratteristiche di comunità coesa, allineata sugli obiettivi e motivata nelle aspirazioni:

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